Cari colleghi,
come anticipato nella nostra comunicazione del 29 ottobre scorso, seguendo il consiglio dei nostri legali abbiamo aspettato che il governo varasse la nuova legge di bilancio per verificare l’inserimento di eventuali nuovi e adeguati stanziamenti per i rinnovi contrattuali (e quindi possibili nuovi elementi utili alla nostra causa) prima di proseguire nelle nostre azioni giurisdizionali.
Come sapete tutti, ora la legge di bilancio è stata approvata definitivamente con una previsione di fondi per i rinnovi contrattuali ancora fortemente insufficiente, per cui i nostri legali procederanno nei prossimi giorni – come da programma – a depositare dinanzi ai tribunali nazionali territorialmente competenti 5 ricorsi pilota.
I tribunali scelti per queste azioni sono quelli di ROMA, NAPOLI, FIRENZE, FOGGIA e RAVENNA.
Per ogni ricorso saranno inseriti alcuni nominativi di lavoratori in servizio in enti e uffici situati nelle suddette province, già individuati dai legali tra tutti voi ricorrenti.
Ribadiamo che:
- le azioni non comporteranno alcun costo per i ricorrenti;
- con queste azioni, oltre a formulare le medesime istanze proposte nel ricorso dinanzi la CEDU (la richiesta dell’equo indennizzo per i mancati rinnovi contrattuali) si solleverà anche la remissione dei ricorsi dinanzi alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea per violazione, non solo dei principi costituzionali richiamati dalla Consulta nella sentenza di giugno 2015, ma anche della Carta comunitaria dei diritti sociali fondamentali dei lavoratori adottata nel 1989, le cui disposizioni sono state riprese dal Trattato di Lisbona (art. 151 TFUE) e dalla Carta dei diritti fondamentali UE e sono pertanto direttamente vincolanti per ciascuno Stato membro, ex art. 6 del TFUE.
Siamo consci che la strada sarà lunga ma non demordiamo perché siamo convinti di essere nel giusto e la prova ce la stanno dando gli altri sindacati che hanno osteggiato fin dal primo giorno la nostra iniziativa, e che ora si stanno prodigando anche loro a far presentare ai lavoratori diffide alle amministrazioni per la richiesta di indennizzi sulla falsariga di quello da noi proposto e depositato alla CEDU.
Ribadiamo comunque che se oggi tutti possono riparlare di riapertura della contrattazione nel pubblico impiego, questo lo si deve alla FLP, una delle organizzazioni aderenti alla CGS, che ha fatto e vinto il ricorso alla Corte Costituzionale per far dichiarare illegittimo il blocco contrattuale.
Come sempre, continueremo a monitorare e ad aggiornarvi sullo stato delle azioni man mano che avremo notizie dai tribunali.
Roma, 20 gennaio 2017 La Segreteria Generale CGS